martedì 29 giugno 2010

IL DESTINO DI UN GUERRIERO


Addio al " guerriero " Taricone, dal sorriso scanzonato e gli occhi furbi e espressivi, che inseguiva il successo ma non quello facile del post-reality, che un pò si concedeve e un pò si ritraeva dal mondo dello spettacolo, che amava i valori semplici ma anche le sfide, spericolato ma non pazzo temerario.Addio a Pietro che diede credibilità al primo Grande fratello, che per gioco ha impersonato il macho italiano e ha fatto anche un calendario, che amava la sua donna e la sua bimba,che fra i tanti tatuaggi ne aveva uno con una frase di Madre Teresa di Calcutta.Addio ad un'altro personaggio che ci era così familiare da sembrare di conoscerlo davvero.Un altro pezzo di noi che se ne va.

sabato 26 giugno 2010

DISASTRO DI USTICA, MISTERO ITALIANO

27 giugno 1980, era un venerdi di inizio estate, un DC-9 della compagnia Itavia, decolla da Bologna alle 20.08, dopo due ore di ritardo. Era diretto a Palermo. A bordo 81 persone tra personale di bordo e passeggeri, tra cui 13 bambini. Alle 20.58 si interrompono le comunicazioni.L'aeroporto di Punta Raisi, che doveva dare l'autorizzazione all'atterraggio dà l'allarme.Cominciano le ricerche per cielo e per mare. Solo all'alba si riescono a trovare le prime parti del relitto e i primi corpi.Furono recuperati solo 38 cadaveri.Dall'autopsia si riscontrarono oltre ai traumi dovuti alla caduta anche lesioni da decompressione, segno che l'aereo si era aperto in volo. Ma cosa era successo ? Le cause più probabili potevano essere l'esplosione causata da un missile che poteva aver centrato volutamente o per sbaglio l'apparecchio o la collisione con un altro velivolo oppure un cedimento strutturale o una bomba fatta esplodere in volo. Solo nel 1991 si è riusciti a recuperare quasi del tutto i rottami dell'apparecchio ( e anche il serbatoio esterno di un Caccia americano ). Ma il mistero non è stato mai risolto. Si è parlato di caccia libici che s'infilavano nello spazio aereo italiano mettendosi in coda ai voli civili per non essere scoperti dai radar, di esercitazioni statunitensi, di pagine sparite dal registro del radar di Marsala, di militari messi a tacere.
Sono passati 30 anni e quelle vittime e i loro parenti reclamano ancora giustizia, vogliono sapere chi, come e perchè ha causato questa strage. Ma forse ci sono troppi interessi in gioco, che neanche immaginiamo e questo disastro resterà per sempre un mistero, un mistero italiano.

giovedì 24 giugno 2010

LA FESTA E' FINITA, GLI AZZURRI TORNANO A CASA

Veramente breve e ingloriosa l'avventura mondiale della Nazionale italiana.Ultima in un girone che all'inizio era sembrato a tutti molto abbordabile, nessuna vittoria, solo 2 pareggi e una sconfitta, un misero bottino per i Campioni del Mondo in carica (ancora per poco ).Fin da quando è stata resa nota la lista dei convocati le critiche si sono sprecate, l'assenza di Balotelli, Cassano, Borriello considerata un delitto. Gli infortuni di Pirlo e Buffon hanno complicato le cose. Le prime due partite hanno rafforzato l'idea in tutti gli italiani, competenti o meno, che questa Nazionale fosse inconsistente, senza grinta e senza gioco. Eppure tutti in realtà erano convinti che l'avremmo sfangata anche stavolta. L'importante è andare avanti, poi il gioco verrà, altrevolte abbiamo cominciato male e poi è finita benissimo. E poi la partita decisiva di stasera con la Slovacchia, l'altalena di emozioni , dallo sconforto alla speranza alla delusione finale e alla rabbia perchè se gli azzurri avessero giocato col cuore, come hanno fatto da metà secondo tempo, forse avremmo passato il turno,pur con tutte le nostre pecche e magari davvero saremmo migliorati giocando.
Non importa ora stabilire di chi è la colpa, a cose fatte i se e i ma non contano niente. Resta la tristezza di non vedere più la nostra Nazionale, di doverci accontentare di un Mondiale da spettatori, di non poter sognare più una finale, in una notte magica , di una squadra fortissima. Ma il calcio è questo, come nella vita c'è chi vince e c'è chi perde, ma qui il bello è che si può sempre ricominciare daccapo. E' già pronto un nuovo allentore, Prandelli, che costruirà una nuova squadra per portala agli Europei.Nuove avventure ci aspettano. E forse la prossima volta andrà meglio ! Un in bocca al lupo alla Nazionale che verrà.E tanti complimenti lo stesso a quella che stà per tornare a casa battuta e abbattuta, a che serve infierire, come si dice, non hai vinto, ritenta !

martedì 22 giugno 2010

PERCHE' L'AMORE QUALCHE VOLTA HA PAURA


La trama : Gabrielle e Martin s'incontrano in California, s'innamorano, si scambiano la promessa di rivedersi ma lui deve tornare in Francia e per molto tempo non rivedrà più Gabrielle.

Lo stile narrativo di Guillaume Musso è particolarissimo e riesce a incantare i lettori in ogni romanzo. Storie d'amore legate sempre da un filo soprannaturale, pagine commoventi che aprono sempre la porta alla speranza, anche quando sembra che tutto è perduto. E in ogni storia una visione consolatoria dell'aldilà, un posto dove c'è sempre qualcuno che si prende cura di noi, che protegge l'unicità dei nostri amori e ci aiuta a prendere le decisioni giuste, a seguire la via del cuore, anche a costo di andare contro le leggi del tempo, dello spazio e della ragione.
C'è sempre un piccolo grande miracolo in ogni romanzo, alla fine della storia, anche la più ingarbugliata, tutti i tasselli vanno al loro posto, ogni cosa è come dovrebbe essere a dispetto di quanto i protagonisti inconsapevolmente facciano per rovinarla.
Quest'ultimo romanzo parla della paura di amare che c'è dentro di noi, paura di arrendersi, paura persino di essere felici, ma " nel grande gioco della vita i più infelici sono quelli che non hanno osato essere felici". E bisogna abbandonarsi co fiducia alla vita, all'amore, non bisogna aver paura di mettere in gioco il nostro cuore, non bisogna nascondersi per paura di soffrire. Perchè la vita e l'amore possono riservarci grandi sorprese.

giovedì 17 giugno 2010

CENTRO ARIOTA DANZA - SPETTACOLO 2010

Come sempre la raffinata atmosfera del teatro Bellini ha fatto da cornice al saggio dell'anno accademico 2009-2010 del Centro Ariota Danza, una delle più importanti scuole della Campania per l'avviamento professionale alla danza. Anche quest'anno lo spettacolo, in due serate, il 15 e il 16 giugno, è stato il naturale completamento di un anno di duro lavoro e sacrifici di allievi e insegnanti e un omaggio alla bravura dei licenziandi .Di ispirazione russa il repertorio di tecnica della danza per allievi e allieve dei corsi preparatori ,inferiori e medi.
Per il saggio di danza moderna un suggestivo scontro tra Il Bene e Il Male, dove le licenziande Fabiana Fallaci ( il bene) e Giuliana Tramice ( il male ) hanno dato vita a questa eterna contrapposizione circondate dalle schiere eteree del bene e da quelle luciferine del male.
Atmosfere gitane per l'esibizione di flamenco, una danza sensuale e senza tempo, solo in apparenza facile ma che richiede grande concentrazione e senso del ritmo.
Per la danza contemporanea la piece Sound and Colours ha raccontato attraverso il movimento che tutti gli stati d'animo, le emozioni, i sentimenti si rispecchiano in suoni e colori, dalla vivacità dei rossi e arancioni alla malinconia e introspezione degli azzurri e dei viola.
Per le esibizioni dei licenziandi in danza classica,nel famoso divertissemants del primo atto del Don Quixote,una spumeggiante Federica Di Mare ha interpretato la vivace Kitri che, nella piazza del mercato di Barcellona,contornata dalle danzatrici della Seguidilla, intreccia schermaglie amorose con Basilio ( Ignazio Ferracane )che la fa ingelosire sfarfalleggiando anche con le sue amiche.
Dal primo atto di Coppelia la leggiadra Chiara Fornalli,ha impersonato la deliziosa Swanilda che, dopo una vivace e corale mazurka,danza con Franz ( Salvatore Ciccarelli )tenendo d'occhio il balcone dove s'intravede Coppelia , presunta rivale in amore.
Ne Le Spectte de la Rose Gianluca Bianchi ha imbrigliato la sua potenza espressiva in una danza delicata, leggera, nelle insolite vesti di una rosa che prende vita dal sogno di una fanciulla( Mariangela Lanzillo) in una sala inondata dalla luce lunare.
E dal Laboratorio coreografico di Andrè De La Roche, la colorata performance GAGA, una iniezione di vitalità, ha aperto con brio la prima serata.
Alla fine di ogni spettacolo applausi meritatissimi per tutti gli interpreti e i docenti e, naturalmente, per Sergio Ariota, organizzatore ,direttore e coordinatore dell'evento.

lunedì 14 giugno 2010

FORZA AZZURRI !

Ieri la Nazionale italiana ha esordito nel Mondiale Sudafricano.Ha pareggiato con il Paraguay anche se poteva ottenere di più. Si spera che il gioco e i risultati arrivino col tempo, in fondo, come si dice , il Mondiale è lungo. Ma la cosa importante è che, come sempre, la Nazionale unisce l'Italia. Non importano la connotazione politica, le idee personali, nord, sud, centro, poveri o ricchi, quando gioca l'Italia siamo tutti italiani. Sarà orgoglio nazionalistico, patriottismo,amor di squadra, chi lo sa, ma siamo tutti lì, sul campo, anche chi non ne capisce niente di calcio e durante tutto l'anno lo snobba ( o finge di snobbarlo), anche chi non conosce neanche il nome dei giocatori o il club di appartenenza.Corriamo, urliamo, gioiamo, imprechiamo, da soli o in compagnia, davanti a un maxi schermo o accanto a una radiolina, i più fortunati allo stadio.E, naturalmente, siamo tutti ct.Se si confrontassero le formazioni che ha in mente ciascun italiano non se ne troverebbe una uguale e uno stesso calciatore lo si troverebbe impegnato a ricoprire qualsiasi ruolo disponibile. E' il bello del calcio e il bello del Mondiale. Unisce e non divide. Ci fa discutere, ragionare, persino un pò litigare ma per qualcosa che appartiene a tutti. La Nazionale è la Patria. E gli italiani la loro Patria la amano, da sempre, da quando non esisteva neanche l'idea di una Patria e a dispetto di quanto mostrano o dichiarano ogni giorno. E allora Forza Azzurri, fateci sognare il più a lungo possibile, fateci urlare di gioia, fateci abbracciare, fate che per noi il ronzio delle vuvuzelas diventi un coro angelico di gloria Forza Italia !

venerdì 11 giugno 2010

LA BREVE SECONDA VITA DI BREE TANNER


La trama :la storia di Bree, vampira neonata.

Un libro dedicato a chi segue ed ama la saga di Twilight.Un episodio che l'autrice, Stephenie Meyer ,voleva inserire nella sua Guida alla Saga ma che poi ha acquisito vita propria, trasformandosi in un piccolo romanzo che ci fa conoscere gli "altri" vampiri.
Chi ha letto Eclipse certamente ricorda l'epico scontro tra il clan dei Cullen e l'esercito di vampiri neonati creati da Victoria al solo scopo di eliminare Bella.
Bree era una di quei giovani vampiri. Appena quindicenne era stata trasformata insieme a tanti altri ragazzi sbandati o fuggiti da casa. Ma la sua nuova esistenza da vampiro non era tutto sommato accettabile come quella dei Cullen ma fatta di terrore, di semi-prigionia in scantinati bui durante il giorno insieme a tutti gli altri neonati, correndo il rischio ogni giorno di essere incenerita dai compagni, e di scorribande senza freni di notte, in cerca di prede umane per soddisfare la bruciante sete di sangue . A Victoria e a Ripley, suo aiutante, non importa niente della sorte dei vampiri che hanno creato, sono solo insignificanti pedine da sacrificare nell'imminente battaglia.Li tengono volutamente nell'ignoranza, insegnando loro che la luce del sole li incenerirà, come narrano le antiche leggende, per evitare che scappino o si facciano notare dagli umani. Ma Bree durante una caccia fa amicizia con Diego, con lui riscopre sentimenti quasi umani e scopre importanti segreti,soprattutto che possono sopravvivere di giorno senza problemi. Comincia a sognare una vita diversa, lontano dai crudeli manipolatori che li stanno mandando al macello. Ma il tempo incalza, Diego scompare e Bree è costretta a partecipare alla battaglia.La sua sorte la conosciamo già da Eclipse ma ora ci sono svelati i suoi ultimi pensieri e cosa ha comunicato ad Edward prima di morire.
Una storia triste e toccante,la vita distrutta di una quindicenne umana e la breve seconda vita di una vampira che avrebbe potuto riscattarsi e trovare equilibrio e serenità.

mercoledì 9 giugno 2010

LE DONAZIONI SAMARITANE

In Italia le donazioni di organi continuano ad essere troppo poche rispetto alla tragica lunghezza delle liste di attesa.Questione di disinformazione, paura, pregiudizi, eppure non esiste destinazione più umana e più nobile per i nostri organi,quella di prolungare idealmente e materialmente la nostra vita in altre persone, regalandogli vita, futuro, speranze.Di tanto in tanto, sull'onda dell'emozione suscitata da qualche caso particolare il numero dei futuri donatori aumenta, poi scemata l'attenzione dei media continua a non decollare mentre tante, troppe persone vivono nell'angosciosa attesa di un organo che possa salvarle o migliorare la loro qualità di vita.Ci sono anche le donazioni da vivi, in quei casi in cui c'è piena compatibilità con un consanguineo che accetta amorevolmente di donare un rene o parte del fegato ad un congiunto in pericolo di vita. Ma la compatibilità, anche tra persone dello stesso gruppo familiare non è tanto scontata come si potrebbe immaginare. E poi ci sono le " donazioni samaritane", cioè la messa a disposizione dei propri organi pari, da vivi, in modo anonimo e disinteressato per aiutare perfetti sconosciuti.Sembra irreale pensare che ci siano persone dallo spirito umanitario e caritatevole così forte da sacrificare una parte di se stesse in favore di altre persone che non hanno mai conosciuto prima e che non conosceranno mai, senza alcun vincolo di parentela o almeno di amicizia.Anche in Italia è possibile questo tipo di donazione, solo per il rene, ma i controlli devono necessariamente essere severissimi. Si deve innanzitutto accertare la completa estraneità tra donatore e ricevente, sarebbe fin troppo facile mascherare da donazione gratuita una compravendita di organi, un tragico patto tra due diverse disperazioni. E poi bisogna indagare sulle motivazioni psicologiche del donante per sincerarsi che dietro al suo gesto altruistico non ci siano disturbi emotivi o caratteriali.Ma superati questi esami è veramente possibile mettersi a disposizione delle persone più sfortunate con un atto d'amore che è forse difficile da comprendere ma che è un atto d'amore verso la vita stessa.Forse sentir parlare di questi eroici donatori può smuovere le coscienze, far riflettere sulla donazione post-mortem, che è quella più semplice e naturale,infondendo coraggio a chi è ancora titubante e sollecitando anche le autorità sanitarie ad una campagna d'informazione sulle donazioni chiara , rassicurante e dettagliata, in grado di sciogliere in tutti noi dubbi e paure.

domenica 6 giugno 2010

IL MESE DI GIUGNO - GIANNI RODARI

Filastrocca del mese di giugno,
il contadino ha la falce in pugno.
Mentre falcia l'erba e il grano
un temporale spia lontano.
Gli scolaretti sui banchi di scuola
hanno perso la parola :
apre il maestro le pagelle
e scrive i voti nelle caselle...
" Signo maestro per cortesia,
non metta quel quattro sulla mia.
Quel cinque poi non ce lo metta
sennò ci perdo la bicicletta.
Se non mi boccia, glielo prometto,
le faccio fare qualche giretto "
Gianni Rodari