lunedì 28 dicembre 2009

QUEI GIORNI INVISIBILI

Succede ogni anno, dopo Santo Stefano, quella manciata di giorni dal 27 al 31 dicembre ( quest'anno dal 28 perchè il 27 era domenica, c'era ancora aria di festa )sembra che non interessino a nessuno, sembrano un ostacolo tra noi e il nuovo anno, così carico di promesse. Al massimo li usiamo come riempitivo, come ultime ore frenetiche alla ricerca dell'abbigliamento giusto per il veglione, per rifornire la dispensa e il frigorifero svuotati a Natale, per cercare un'ultima strenna da regalare a chi ci ha invitato per Capodanno. Non li viviamo veramente questi giorni,è un tempo vuoto che non ci interessa riempire, non ci servono, ormai l'anno è finito, non ne possiamo più,meglio archiviarlo subito e sperare nel prossimo. Solo chi ha la fortuna di essere in vacanza se li gode veramente e, anzi, vorrebbe che non passassero mai. Gli altri aspettano solo di inaugurare la nuova agenda, di cambiare il calendario, di sentirsi nuovi per qualche giorno.Tutti pronti a scattare verso il futuro e questo pezzetto di anno vorremmo saltarlo a piè pari. E se ci fermassimo invece ? Appofittare di questa tregua tra due anni per riflettere, pensare, ripensare a ciò che si è fatto, a cercare istantanee di questo recente passato e archiviare le più belle, quelle più riuscite, a meditare su qualche sbaglio, errore, dimenticanza. A fare qualche vero proposito,non quelli che facciamo ogni anno, un proposito di lavorare un pò su noi stessi, di migliorarci anche appena un poco,e, si, come scrivono i bambini nelle letterine di Natale, di essere più buoni. Più buoni, cioè più tolleranti, più aperti verso gli altri, non sempre, ma almeno qualche volta, un piccolo passo ogni tanto per venirci incontro tutti a metà strada.Viviamoli per noi questi giorni invisibili, coloriamoli, accettiamoli come l'ultimo regalo che ci fa il vecchio anno prima di congedarsi per sempre portandosi via ogni volta un pezzo di vita.

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