venerdì 17 settembre 2010

ACCIAIO


La trama : Crescere a Piombino, all'ombra dell'acciaieria,confinati in un mondo che prima o poi ti andrà stretto.

L'opera prima di Silvia Avallone, finalista al premio Strega, è dura come l'acciaio da cui prende il titolo,ha personaggi forti, reali, che sembrano balzare dalle pagine.Racconta della vita quotidiana in Via Stalingrado, dove nei palazzoni popolari affacciati sul mare, vivono, o meglio sopravvivono, gli operai dell'acciaieria e le loro famiglie.Una vita senza vie d'uscita : si nasce, si diventa grandi, si lavora, ci si sposa, si muore lì.Pochi sosognano di evadere, pochissimi ci riescono. Anna e Francesca crescono insieme, come due sorelle, come due stelle gemelle,con famiglie diversamente disastrate alle spalle. Ma si bastano, hanno la giovinezza, la bellezza, l'amicizia che forse è qualcosa di più.Ma arriverà anche il momento doloroso di separarsi...
Tutti i personaggi si muovono quasi esclusivamente lungo le scene di via Stalingrado e dell'acciaieria.E di fronte l'Elba, così vicina e così irraggiungibile,isola per turisti, miraggio , promessa di lusso o forse solo di un pò di relax, l'isola che ha un nome segreto e antico ancora e sempre legato all'acciaio.
Un romanzo veramente ben scritto,con il linguaggio crudo adeguato ai protagonisti e di grande impatto emotivo,che fa ben sperare per le opere future della giovane scrittrice.

Nessun commento:

Posta un commento