mercoledì 9 giugno 2010

LE DONAZIONI SAMARITANE

In Italia le donazioni di organi continuano ad essere troppo poche rispetto alla tragica lunghezza delle liste di attesa.Questione di disinformazione, paura, pregiudizi, eppure non esiste destinazione più umana e più nobile per i nostri organi,quella di prolungare idealmente e materialmente la nostra vita in altre persone, regalandogli vita, futuro, speranze.Di tanto in tanto, sull'onda dell'emozione suscitata da qualche caso particolare il numero dei futuri donatori aumenta, poi scemata l'attenzione dei media continua a non decollare mentre tante, troppe persone vivono nell'angosciosa attesa di un organo che possa salvarle o migliorare la loro qualità di vita.Ci sono anche le donazioni da vivi, in quei casi in cui c'è piena compatibilità con un consanguineo che accetta amorevolmente di donare un rene o parte del fegato ad un congiunto in pericolo di vita. Ma la compatibilità, anche tra persone dello stesso gruppo familiare non è tanto scontata come si potrebbe immaginare. E poi ci sono le " donazioni samaritane", cioè la messa a disposizione dei propri organi pari, da vivi, in modo anonimo e disinteressato per aiutare perfetti sconosciuti.Sembra irreale pensare che ci siano persone dallo spirito umanitario e caritatevole così forte da sacrificare una parte di se stesse in favore di altre persone che non hanno mai conosciuto prima e che non conosceranno mai, senza alcun vincolo di parentela o almeno di amicizia.Anche in Italia è possibile questo tipo di donazione, solo per il rene, ma i controlli devono necessariamente essere severissimi. Si deve innanzitutto accertare la completa estraneità tra donatore e ricevente, sarebbe fin troppo facile mascherare da donazione gratuita una compravendita di organi, un tragico patto tra due diverse disperazioni. E poi bisogna indagare sulle motivazioni psicologiche del donante per sincerarsi che dietro al suo gesto altruistico non ci siano disturbi emotivi o caratteriali.Ma superati questi esami è veramente possibile mettersi a disposizione delle persone più sfortunate con un atto d'amore che è forse difficile da comprendere ma che è un atto d'amore verso la vita stessa.Forse sentir parlare di questi eroici donatori può smuovere le coscienze, far riflettere sulla donazione post-mortem, che è quella più semplice e naturale,infondendo coraggio a chi è ancora titubante e sollecitando anche le autorità sanitarie ad una campagna d'informazione sulle donazioni chiara , rassicurante e dettagliata, in grado di sciogliere in tutti noi dubbi e paure.

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