martedì 5 giugno 2012

MOLTO FORTE,INCREDIBILMENTE VICINO

La trama: Oskar Shell, un bambino ai limiti dell'autismo, ha un legame molto speciale con il padre che lo aiuta a superare le sue fobie. Quando il genitore muore nell'attentato dell'11 settembre il ragazzino cercherà disperatamente tracce di lui per tutta la città, con il solo indizio di una chiave che forse lo porterà ad un ultimo messaggio del padre. Lo ammetto, ho pianto dall'inizio alla fine, è uno dei film più commoventi che abbia mai visto. E' veramente straziante la storia di questo fragile ragazzino che si trova all'improvviso di fronte ad una tragedia che non ha senso, soprattutto per la sua mente logica e schematica frutto della sua malattia. Il padre cercava in tutti i modi, aiutato dalla nonna , di renderlo più forte ed indipendente. Inventava per lui missioni speciali, come , ad esempio, trovare il fantomatico sesto distretto di New York, inducendolo a parlare con la gente , a cercare indizi, a disegnare mappe. Ma il " brutto giorno " spazza via tutti questi piccoli miglioramenti. Oskar è più spaventato che mai, si chiude in se stesso e ricomincia anche a farsi del male.Dopo un anno però , per caso, trova nell'armadio del padre una chiave misteriosa dentro una bustina con il nome Black. Comincia così la sua personale ricerca del Santo Graal : contattare tutte le persone che si chiamano Black per trovare la serratura che potrà essere aperta con quella chiave, per sentirsi ancora legato al padre, per non perderlo per sempre. Ma per compiere questa missione deve affrontare tutte le sue paure, aumentate a dismisura dopo la tragedia , paura della folla, dei mezzi pubblici, delle persone che urlano, dei ponti, degli aerei , delle persone stesse. Vaga per la città armato di mappa, chiave, una vecchia macchina fotografica di suo nonno e un tamburello il cui suono riesce a calmarlo quando è troppo agitato.Ogni persona che incontra è una storia da aggiungere al suo diario, un peso in più nel suo cuore e intanto sembra non approdare a niente. A un certo punto troverà un compagno d'avventura, l'anziano inquilino muto di sua nonna, che ha anche lui una storia di dolore e tragedia alle spalle e , che in realtà, a Oskar sembra un pò familiare ( e dopo scoprirà il perchè ).La madre, intanto, è testimone muta e impotente di questo dramma, non riuscendo a far breccia nel cuore e nella mente del bambino quanto il marito. Il film è tratto dal romanzo omonimo di Jonhatan Sofran Foer e il regista, Stephen Daldry è lo stesso di Billy Eliot, un'altra storia commovente che ha per protagonista un ragazzino. Ci sono scene e sequenze che toccano veramente il cuore , vien voglia di abbracciare il piccolo Oskar con le sue paure,i suoi angoscianti segreti, quello sguardo azzurro che cerca risposte , quel suo cercare una logica in quella morte così inaspettata. E' così tenero quando attraversa a piedi la città agitando il tamburello quando ha più paura, calzando le scarpe del padre, troppo grandi e pesanti per lui. Per chi ama i film sentimentali, anche se non necessarimamente storie d'amore, è veramente una pellicola da non perdere, quelli che non amano questo genere meglio che si tengano alla larga, rischierebbero di commuoversi anche loro.

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