martedì 1 ottobre 2013

BLING RING

La trama : la storia vera di un gruppo di adolescenti di Los Angeles dediti ai furti negli appartamenti dei divi.

Da un'inchiesta della giornalista Nancy Jo Sales su Vanity Fair , Sofia Coppola ha tratto questo film che è quasi un documentario sulle imprese di questo gruppetto di ragazze che, insieme a un loro coetaneo, si divertivano, più o meno incoscientemente, a svaligiare le case dei divi più in voga.
Quasi tutti i ragazzi, in una fase dell'adolescenza hanno voluto provare il brivido del piccolo furto nei supermercati, più per sfida che per vero bisogno. Ma i protagonisti del film vanno oltre, sono attratti dalle celebrità e dal loro mondo dorato fatto di oggetti di lusso e abiti griffati e organizzano spensieratamente incursioni notturne nelle ville dei VIP portando via non solo capi firmati, gioielli, denaro ma anche cosmetici ,indumenti intimi, oggetti personali. Non si preoccupano un granchè della sorveglianza, qualche volta si tirano su i cappucci delle felpe ma il più delle volte si muovono con disinvoltura, scattandosi foto che poi postano sui social.Parte della refurtiva viene venduta per acquistare droga o frequentare locali alla moda ma molti abiti vengono indossati dalle ragazze per sentirsi delle dive. Non ci sono vere giustificazioni per questo comportamento, niente povertà o disagio sociale. Forse il solo che può essere compreso è l'unico ragazzo del gruppo, che proviene da un'altra scuola e si sente un pò emarginato.Non gli sembra vero di essere accettato da queste ragazze così spregiudicate e si affeziona a loro come a sorelle, in particolare a Rebecca, la vera leader della banda.
Quando i ragazzi furono identificati e catturati non seppero dare motivi plausibili per le loro " bravate ", che avevano fruttato un cospicuo bottino, anzi, si preoccupavano di chiedere cosa avessero detto le vittime. Si trattava del frutto della nostra società dell'immagine e del fatuo o di semplici delinquenti ? La regista si limita a raccontare la storia senza giudicare o condannare tanto le immagini parlano da sole.

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