martedì 2 luglio 2013

I BASTARDI DI PIZZOFALCONE - MAURIZIO DE GIOVANNI

La trama :L'ispettore Lojacono, ancora in esilio a Napoli, indaga sull'omicidio di una signora dell'alta società. Ma questa volta non è solo.

Ritorna l'ispettore Lojacono, ma chi si aspettava un'altra indagine in solitaria del funzionario di polizia emarginato dai colleghi per sospetta collusione con la mafia, avrà una piacevole sorpresa :Giuseppe Lojacono viene invitato ad integrare una squadra di poliziotti distaccati al commissariato di Pizzofalcone con la missione di riscattarne la fama infangata da un gruppo di agenti corrotti e impedirne la chiusura.I bastardi di Pizzofalcone. Sembrerebbe un bel nome di battaglia se non si riferisse a poliziotti che hanno macchiato la loro integrità morale spacciando droga sequestrata a una banda di narcotrafficanti. Un nome che è rimasto appiccicato ai nuovi venuti. E, in effetti, è un appellativo che gli sta a pennello, anche se con sfumature di significato diverse. Perchè la squadra, agli ordini dell'entusiasta commissario Palma, è formata dagli scarti degli altri commissariati, da poliziotti che i loro superiori sono stati ben felici di smistare altrove.Oltre al nostro Lojacono ci sono l'agente Alex Di Nardo, appassionata di armi da fuoco dal grilletto facile, l'agente Francesco Romano che, come Hulk, deve combattere ogni giorno con l'altro se stesso impulsivo e violento, l'agente Marco Aragona, che ha visto troppi telefilm americani e si comporta come un protagonista di Miami Vice, il sostituto commissario Giorgio Pisanelli, ossessionato da da un'epidemia di suicidi di persone vecchie e malate, la vicesovrintendente Ottavia Calabrese, che trova solo nel lavoro uno sfogo ad un'opprimente vita familiare.L'occasione per mettere alla prova la nuova squadra arriva subito con l'assassinio di una signora della Napoli bene, dolce e dalla vita irreprensibile, sposata a un famoso notaio dongiovanni e fedifrago.Ma all'indagine principale si affiancano quella sulla presunta prigionia di una bellissima ragazza e quella, personalissima, di Pisanelli su quelle morti troppo frettolosamente archiviate come suicidi ( e qui si sente l'eco di un precedente racconto di De Giovanni, Il Purificatore ).
Questo intrecciarsi di vicende , i frequenti cambi di scena , l'immagine quasi sfuocata della città intravista attraverso i finestrini dell'auto in corsa di Aragona, vivacizzano la trama e, insieme all'approfondimento e alla caratterizzazione dei personaggi, le danno quel taglio da serie televisiva che potrebbe benissimo trasformare il romanzo ( e quelli che, certamente, seguiranno ) in una serie poliziesca di successo. E che ci sarà un seguito ce lo conferma il piccolo colpo di scena finale, sembra proprio di vedere sull'ultima inquadratura la famosa scritta : continua alla prossima puntata.
Speriamo quindi di ritrovare presto i nostri " Bastardi " a cui ci siamo già affezionati !

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