giovedì 9 luglio 2009

MESTIERI CHE SCOMPAONO : LA VECCHIETTA DELLE CARAMELLE

Forse oggi ce n'è ancora qualcuna, ma fino a qualche anno fa ce n'erano almeno due o tre in ogni quartiere di Napoli : la vecchietta delle caramelle. Donne anziane, per lo più vedove , che arrotondavano la pensione e tenevano a bada la solitudine con questo micro commercio fondamentale per l'economia del vicolo. Perennemente affacciate al loro " basso ", davanti al banchetto delle meraviglie. La tv sempre sintonizzata, a seconda delle epoche su telenovelas, televendite, tv private. Dietro di loro s'intravvedeva una camera piccola e pulitissima, sul letto una sfarzosa bambola dal vestito di trine, quelle che vendevano solo alla Festa di S.Gennaro, una credenza ornata con cartoline di figli e nipoti magari emigrati, la gondola veeziana sul comò, profumo di buon cibo sempre in fase di cottura. E sul banchetto tutto quello che un bambino poteva desiderare : caramelle "melacche" di marche sconosciute, formaggini di surrogato di ciccolato da spremere in bocca, rotelle di liquerizia. Bustine di calciatori, ma non quelle ufficiali della Panini, con figurine a forma di dollaro , introvabili sul mercato normale, le palline di plastica con le immagini dei ciclisti, blister con piccoli accessori per le bambole, pistole di latta che funzionavano con i "fulminanti " cioè rotelle di carta rossa con piccole imbottiture di polvere pirica , che immancabilmente sprizzavano scintille quando le usavi. Invano le mamme cercavano di convincere i figli a tirar dritto, magari promettendogli una sosta in un negozio tradizionale, tutti volevano fermarsi lì a frugare fra quei piccoli umili tesori. A Carnevale vendevano coriandoli, stelle filanti e mascherine di cartone, , sempre le stesse, la damina , la fata, l'indiano, il cow boy, in realtà piccoli capolavori oggi introvabili. A Capodanno c'erano le stelline di polvere pirica e piccoli botti rossi e verdi che da soli erano innocui ma che i ragazzi inevitabilmente tendevano ad accendere tutti insieme , magari sotto una lattina di pelati da far schizzare in aria. Il 2 novembre era il turno del salvadanaio per i morti, scatolette di cartone ricoperte di carta velina che i bambini facevano girare fra i parenti per un obolo "obbligatorio". Ma la vecchietta serviva a tutta la famiglia in caso di emergenza, un negozio sempre apero dove potevi trovare a qualsiasi ora un pezzo di sapone da bucato, ago e filo, mollettine per i capelli, candeggina, una bottiglietta di gazzosa per allungare il vino, calze, elastici, a volte sigrette di contrabbando, penne e quaderni, lamette da barba,e tanto altro ancora che magicamente compariva da sotto il banchetto e tu ti chiedevi se la rifornissero di notte gli angeli, perchè tu la vedevi tutto il giorno seduta là, , immobile al suo posto, un orecchio alla televisione e l'altro alla comare di turno che le passava l'ultimo pettegolezzo. Ora queste figure legendarie sono state sostituite dai negozi " Tutto a 50 centesimi ", zeppi di merce cinese , dove trovi veramente di tutto ma che non hanno la poesia di quei negozietti improvvisati dove trovavi oltre alla merce chiacchiere e umanità.

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