Più nota come La canzone del Piave quest'inno patriottico fu scritto da E.A. Mario ( Giovanni Gaeta ) nel 1918 e per alcuni anni, dal 1943 al 1946 fu il nostro Inno Nazionale. Parla delle vicende della I Guerra Mondiale e parte proprio dalla marcia delle truppe italiane verso il fronte il 24 maggio 1915 per combattere contro gli austriaci.
Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio
dei primi fanti il 24 maggio.
L'esercito marciava per raggiunger la frontiera
per far contro il nemico una barriera.
Muti passaron quella notte i fanti
tacere bisognava e andare avanti.
S'udiva intanto dalle amate sponde
sommesso e lieve il tripudiar dell'onde
era un presagio dolce e lusinghiero
il Piave mormorò : non passa lo straniero !
Ma in una notte triste si parlò di tradimento
e il Piave udiva l'ira e lo sgomento.
Ahi quanta gente ha visto venir giù, lasciare il tetto
per l'onta consumata a Caporetto.
Profughi ovunque dai lontani monti
venivano a gremir tutti quei ponti.
S'udiva allor dalle violate sponde
sommesso e triste il mormorio dell'onde.
Come un singhiozzo in quell'autunno nero
il Piave mormorò :ritorna lo straniero !
E ritornò il nemico per l'orgoglio e per la fame
volea sfogare tutte le sue brame
vedeva il piano aprico di lassù voleva ancora
sfamarsi e tripudiare come allora !
No disse il Piave, No dissero i fanti
mai più il nemico faccia un passo avanti !
Si vide il Piave rigonfiar le sponde
e come i fanti combattean le onde
rosso del sangue del nemico altero
il Piave comandò : Indietro và straniero !
Indietreggiò il nemico fino a Trieste fino a Trento
e la vittoria sciolse le ali al vento!
Fu sacro il patto antico,tra le schiere furon visti
risorgere Oberdan, Sauro e Battisti !
Infranse alfin l'italico valore
le forche e l'armi dell'imperatore!
Sicure l'Alpi, libere le sponde,
e tacque il Piave, si placaron l'onde.
Sul patrio suol vinti i torvi Imperi
la pace non trovò nè oppressi nè stranieri.
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