domenica 14 aprile 2013

TUTTI CONTRO TUTTI

La trama : una famiglia , tornata a casa dopo la Prima Comunione del figlio, trova l'appartamento occupato da abusivi che non hanno nessuna intenzione di andarsene.

Tratta da una sua precedente rappresentazione teatrale, l'opera prima diretta e interpretata da Rolando Ravello narra in chiave tragicomica di un problema molto diffuso, quella dell'occupazione abusiva di appartamenti, non solo in stabili vuoti o in costruzione ma anche di case abitate, basta che gli inquilini o proprietari si assentino anche per qualche ora e si ritrovano con l'abitazione occupata e con poche possibilità di rientrarne in possesso. Spesso si tratta di anziani soli che, dopo un ricovero in ospedale,rimangono fuori dalla propria casa.Nel film i protagonisti, che abitano in un casermone multietnico di periferia, accompagnano il figlio Andrea a ricevere la Prima Comunione e al ritorno trovano la casa occupata. Vani sono i tentativi di rientrarne in possesso, la polizia non può aiutarli e loro si accampano sul ballatoio in attesa di un passo falso dei "nemici". Quello che colpisce è che la solidarietà intorno a loro è poca, tutti hanno paura di ritrovarsi , prima o poi, nella stessa situazione e li biasimano per aver lasciato la casa incustodita.Viene messa in luce anche la mancanza di sensibilità delle persone più ricche, i datori di lavoro di Anna e Agostino,che pretendono lavori ben fatti e veloci, senza preoccuparsi delle condizioni fisiche e psicologiche delle persone che lavorano per loro. E' una guerra proprio di tutti contro tutti, poveri contro poveri, ricchi contro poveri e a subirne le conseguenze sono soprattutto i bambini che accusano di più il disagio di ritrovarsi all'improvviso senza più una casa, un rifugio e con adulti esasperati che litigano tra di loro. Si tratta pur sempre di una commedia e non mancano gli spunti comici ma la gravità del problema comunque è messa in evidenza, come pure quella dell'intolleranza razziale. Un film che fa divertire ma anche riflettere, con bravi interpreti e con una sorta di " coro greco " composto di tre tossici seduti su una panchina che commenta gli avvenimenti senza intervenire.

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