domenica 25 novembre 2012

CUORE DI MAMMA

Davanti a una scuola superiore, un capannello di ragazze , al centro una cagna nera dall'aria fiera e regale e il suo cucciolo, un batuffolo tutto nero , spaventato e tremante. Di solito le madri nel mondo animale sono iperprotettive con i loro piccoli, non lasciano avvicinare nessuno. Invece lei era venuta qua, a chiedere aiuto per il suo cucciolo e rimaneva immobile mentre le ragazze se lo passavano tra carezze e abbracci . Solo ragazze, i maschi se ne stavano a gruppetti più in là, a guardare e commentare la scena. Una delle studentesse si sfila il giubbotto e vi avvolge il cucciolo, poi si attacca al telefonino, starà telefonando a casa per strappare il permesso di tenersi il cagnolino, il suo viso è bagnato di lacrime, forse ha perso di recente il suo cane o un altro animale a lei caro. Le altre ragazze aspettano trepidanti, anche la madre aspetta. Poi un sorriso, fa di si con la testa, le compagne danno gridolini di gioia, fanno saltelli, si abbracciano. E' il momento dell'addio, la ragazza si china ad accarezzare la madre desolata, e la cagna si lascia toccare, sempre ferma, attenta a non fare nemmeno un movimento che possa spaventare le ragazze. Non ha emesso suono, solo il cucciolo guaisce, sconcertato. La ragazza va via., col suo prezioso fardello stretto tra le braccia, si volta a guardare la cagna, le ha parlato, le ha promessa che si prenderà cura per sempre del suo piccolino. La madre ha capito. Anche quando la neo-mamma si allontana e il capannello si scioglie lei rimane li, ferma, a guardare, a vedere il suo cucciolo che viene portato via, verso un futuro migliore che lei non poteva assicurargli. Per salvarlo ha dovuto lasciarlo andar via, lontano da lei che ha solo la strada come casa, per salvarlo ha dovuto strapparsi un pezzo di cuore. Forse era l'unico rimastole, forse gli altri erano morti di stenti o uccisi da qualche essere spregevole. Si è fidata, anche se altri esseri umani l'hanno maltrattata e abbandonata, si è fidata , non aveva scelta, ha valutato bene il luogo, ha intuito che davanti a una scuola, tra ragazzi ridenti e chiassosi qualcuno l'avrebbe aiutata. E' rimasta li a lungo, fissando la direzione verso cui era andata via la ragazza con il cucciolo, finchè non è rimasta sola, immagine pietrificata di madre dolente.

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