La trama :Un plotone di giovani militari in Afghanistan, la vita nella Fob, la noia della routine, la paura di attentati, la propria guerra interiore, la tragedia che segna il punto di non ritorno tra giovinezza ed età adulta.Un romanzo corale, al contrario del precedente La solitudine dei numeri primi, ma con personaggi anch'essi tormentati, che portano le loro inquietudini e il loro malessere anche in zona di guerra, come un fardello che non puoi scrollarti facilmente dalle spalle.
In Afghanistan si convive tra la paura e la noia, tra le scomodità della Fob in mezzo al deserto e la bellezza strana del paesaggio .Ad attendere il nuovo plotone c'è il tenente Egitto, ufficiale medico. Lui più di tutti vuole sfuggire alla sua vita fuori dall'esercito, paradossalmente si sente al sicuro qui, in mezzo ai pericoli, e tiene a bada emozioni e sentimenti a forza di psicofarmaci. Il maresciallo Renè, che per arrotondare lo stipendio fa il gigolò, fugge da una rivelazione che può sconvolgergli la vita, una delle sue " clienti " è incinta e ha lasciato a lui la decisione se tenere o no il bambino. Il caporalmaggiore Ietri fugge da una madre vedova troppo amorosamente ossessiva, che lo mette in imbarazzo con le sue premure e che, forse, gli ha impedito di crescere.
Quando arriverà la tragedia, il processo di passaggio dalla giovinezza alla maturità subirà una dolorosa accelerazione e i superstiti torneranno in Italia cambiati ma forse ancora in guerra con se stessi.
E nel frattempo il corpo umano, menzionato nel titolo, continua a funzionare, a dolere, a reclamare piacere, a svolgere le sue attività finchè c'è un alito di vita.
La guerra, la solitudine e i pericoli della Fob, sono lo sfondo e il pretesto per narrare ancora delle guerre interiori, dei contrasti familiari, dell'incertezza nell'affrontare la vita che abbiamo tutti noi.Pochi accenni di spensieratezza e molta malinconia, leggere e penetrante come la polvere del deserto che penetra dappertutto, anche dentro al corpo e a tutto si attacca tenacemente.
Per Giordano la guerra esteriore, che spazza e distrugge vite è letale quanto quella quella interiore, che corrode l'anima . Forse, per tutte e due, c'è la speranza che un giorno cessino, portando , finalmente, la pace.
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