25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne.E' triste che, per sensibilizzare l'opinione pubblica su un fenomeno così diffuso e tremendo, si debba istituire una giornata apposita, con dibattiti, manifestazioni,programmi tv,articoli su riviste e giornali.E certo non servirà a fermare i violenti, i molestatori, gli stupratori.Ma in realtà il vero scopo di questa giornata è quello di far conoscere alle donne i loro diritti e le leggi che possono tutelarle, di informarle su come liberarsi da situazioni da incubo, a segnalargli indirizzi a cui rivolgersi per ottenere aiuto, assistenza e protezione. Perchè la violenza, di qualunque tipo, contro le donne è ovunque intorno a noi, in famiglia, negli uffici, per strada, a scuola, sui mezzi pubblici ed è un fenomeno tristemente trasversale, include tutti i ceti sociali, le razze, le religioni, le età.Solo i casi più eclatanti salgono alla ribalta della cronaca,la maggior parte delle violenze, delle molestie, dei soprusi rimane nascosta per vergogna o per paura e anche per timore di non essere credute.Spesso le vittime tendono a colpevolizzarsi, a pensare di meritarsi tutto questo, di essere delle nullità.
In Italia, fortunatamente , qualcosa sta cambiando, a partire dalla legge sullo stalking, voluta dal ministro Carfagna, dalle associazioni come Doppia Difesa, fondata da Michelle Hunzinger (vittima di episodi di stalking molto pesanti e pericolosi) e Giuilia Bongiorno, agli sportelli per la difesa delle vittime di violenze, alle istituzioni e fondazioni che offrono rifugio e assistenza legale alle donne. Perchè se non possiamo cambiare la mentalità degli uomini possiamo almeno armarci contro di loro forti dei nostri diritti, reagire a testa alta sapendo che la legge è dalla nostra parte.
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