Nel decimo anniversario della Lettera agli artisti di Giovanni Paolo II, oggi Papa Benedetto XVI ha voluto radunare nella Cappella Sistina artisti di ogni genere e ogni credo, e ha rivolto a loro un messaggio che è insieme un appello e un'investitura : l'artista, attraverso la bellezza, ha la capacità di comunicare speranza al mondo e deve farlo senza temere che la fede possa sminuire il suo genio.Mostrare all'umanità la via della bellezza, nelle sue molteplici espressioni artistiche, vuol dire fargli capire che c'è altro oltre le brutture e i mali di questo mondo. Ma spesso l'arte, purtroppo, comunica una bellezza superficiale e illusoria, che mortifica l'anima invece di elevarla.Per secoli l'arte ha avuto la sua massima espressione in opere di ispirazione e soggetto religioso e l'esempio più evidente è proprio la Cappella Sistina dove si è svolto l'incontro ma oggi gli artisti sembrano voler mettere sempre più le distanze tra la loro religiosità e le loro creazioni.Invece l'artista, come ha affermato Cocciante, anche se forse non ha la forza di far ritrovare la fede, ha la capacità di rendere visibile l'invisibile, l'anima.Per il regista Tornatore le parole del Papa sono state una carezza alla cultura in un periodo in cui riceve solo schiaffi.
Al termine dell'incontro Monsignor Ravasi ha salutato ad uno ad uno i 260 artisti presenti, tra cui Lino banfi, I Pooh, Nanni Moretti, Susanna Tamaro, Pupi Avati, Carla Fracci e ha chiamato scherzosamente Terence Hill " Don Matteo ".Anche gli alti prelati guardano la TV !
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